il 5 marzo 2012 Sofya Gulyak suonerà al Teatro alla Scala di Milano
Sofya Gulyak Pianoforte
Trionfatrice all’ultima edizione del Concorso Internazionale di Leeds (quello che lanciò Radu Lupu e Murray Perahia) dopo aver vinto altri importanti concorsi, quali il William Kapell, il San Marino, il Maj Lind di Helsinki, il Copenaghen, il Thalberg, il Rhodes, il Busoni, etc. Sofya Gulyak è così entrata di diritto nell’empireo pianistico internazionale, ed ogni sua esibizione costituisce un imperdibile tassello di una grande carriera in continua evoluzione. Ricordiamo la sua applaudita esibizione al Teatro Manzoni di Bologna alcuni mesi or sono nel Primo Concerto di Rachmaninov, e i recenti recital a Milano, Londra, Roma, Strasburgo, Washington e nelle maggiori sedi internazionali.
Il 5 marzo 2012 Sofya debutta al Teatro alla Scala di Milano con un impegnativo programma comprendente di Liszt la sonata e la morte di Isotta e di Schubert la Wanderer fantasia.
Nel Settembre 2009 Sofya Gulyak ha vinto il primo premio e la Medaglia d’Oro Principessa Mary alla sedicesima edizione del Concorso pianistico di Leeds, prima donna nella storia della manifestazione a raggiungere l’ambito riconoscimento. Questo fondamentale traguardo nella vita artistica dell’interprete rappresenta il coronamento di una serie di importanti affermazioni in prestigiosi concorsi internazionali nei quali Sofya Gulyak ha ottenuto il primo premio: Tivoli piano competition a Copenaghen ( 2008), Gyeongnam International competition in Corea del Sud (2008), Maj Lind a Helsinki, William Kappel competition negli USA ( 2007); Sofya nel 2007 ha vinto anche il concorso Busoni. “Una nuova stella alla Rachmaninov”, titolava il Washington Post dopo la vittoria al William Kappel. Pienamente inserita nel solco della grande tradizione pianistica russa, Sofya Gulyak è interprete dalla maturità sorprendente, nonostante la giovane età, capace di condurre l’ascoltatore nelle intimità più nascoste del pensiero musicale. Il Times di Londra ha recentemente elogiato l’intensità e la non comune forza comunicativa del suo pianismo. Nativa del Kazan ( Russia), dove ha iniziato gli studi pianistici, l’interprete si è perfezionata a Parigi alla Scuola Normale Alfred Cortot, a Imola con Boris Petrushansky e al Royal College di Londra con Vanessa Latarche. Molti i recital e i concerti con orchestra tenuti in Russia, Polonia, Francia, Italia, Germania, Finlandia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Brasile, Romania, Danimarca, Norvegia, USA, Giappone, Hong Kong, Filippine, Malesia, Singapore, Portogallo, Svizzera, Marocco, Grecia, Corea del Sud, India, Singapore, ospite delle migliori sale da concerto: Sala Verdi a Milano, Hercules-Saal a Monaco di Barviera, Salle Cortot, Salle Gaveau e Salle Pleyel a Parigi, Grande Sala del Conservatorio di Mosca, Konzerthaus a Berlino, Gewandhaus di Lipsia, Kennedy-center a Washington, Palais de Musique a Strasburgo, Hong Kong City Hall, Finlandia Hall a Helsinki, Bridgewater Hall a Manchester, Teatro Municipal di Rio-de-Janeiro, Auditorium Manzoni a Bologna, Teatro Alighieri a Ravenna, Aberdeen Music Hall, Salle Moliere a Lione, Walt Disney Hall a Los Angeles, King Theatre a Rabat, Kursaal in Bern, Tivoli concert Hall a Copenhagen. Solista con London Philharmonic Orchestra, Finnish Radio Symphony Orchestra, Saint-Petersburg Philharmonic, Rio-de-Janeiro Symphony, Royal Liverpool Philharmonic Orchestra, Halle Symphony Orchestra, BBC Scottish orchestra, Orchestra Fondazione Arena di Verona, Orchestra Filarmonica di Bologna, Bucharest Philharmonic, Deutsche Staatsphilharmonie Rheinland-Pfalz orchestra, Ulster Symphony, Brno Philharmonic, Oulu Philharmonic, Leipzig Philharmonic, Helsinki Philharmonic, Morocco Orchestra, Copenhagen Symphony, Orchestre National de France, Baltimore Symphony sotto la direzione di Vladimir Ashkenazy, Sakari Oramo, Marc Elder, David Hill, Donald Runnicles, Vasily Petrenko, Alan Buribayev,Theodor Guschlbauer, Rory McDonald, Danail Rachev,Fabio Mastrangelo, Michele Mariotti, Fuat Mansurov. E’ stata invitata ai Festival di Bolzano, Strasburgo, Annecy, Ravello, Sceaux-Parigi, Ruhr, Chopin-Duzniki, Cracovia, Harrogate, Liszt – Villa d’Este, Asolo, Nordlys Festival-Norvegia, Keyboard Festival-New York. I prossimi impegni dell’artista prevedono concerti alla Scala di Milano, al Teatro di Shanghai, Hong Kong City Hall, a festival in Australia, Nuova Zelanda, Inghilterra, allo Chopin festival a Parigi, con Shanghai Philharmonic, Filippine Philharmonic, Halle orchestra. Sofya Gulyak ha avuto l’onore di essere ostenuta dalla Fondazione Rostropovich e dalla Fondazione del Presidente della Russia. Molte sue registrazioni sono diffuse da emittenti russe, francesi, polacche, italiane, danesi, tedesche,finlandesi,americane e inglesi. (BBC3eBBC4).
“E’ nata una stella alla Rachmaninov..” Washington Post,USA
“Artista formidabile…” The Guardian, Londra
“Fenomenale Sofya Gulyak…La sua intepretazione può soddisfare le più alte richieste estetiche, mettendo assieme un virtuosismo smisurato e la più ampia contemplazione e introspezione del pensiero musicale del compositore”- Ruch Muzychny, Varsavia
“ Oggi la tradizione pianistica russa è ancora molto presente e viva e Sofya Gulyak lo ha confermato pienamente. Lei ne è espressione grazie ad una tecnica perfetta e palpitante, che sa offrire una profonda e appagante gratificazione intellettuale. Le difficoltà tecniche non esistono. Tutto è al servizio della costruzione musicale. Grazie ad un totale controllo del suono, della dinamica e dell’articolazione, il tessuto musicale è sempre perfettamente delineato. Lei può passare perfettamente dal lirismo al pathos, dall’ironia al grottesco…”- Silesia Presents, Polonia
Non ci si aspettava da un’interprete così giovane una tale maturità e ricchezza espressiva. Totalmente libera da vincoli tecnici, ella si identifica pienamente con la musica che suona, sia che si tratti di uno studio di Liszt, de la Valse di Ravel o delle Variazioni su un tema di Corelli di Rachmaninov. Alle onde perfettamente dominate del presto fa da contraltare un adagio di una stupefacente dolcezza, a tal punto da commuovere gli ascoltatori fino alle lacrime. “La Dauphine Libere”, Francia
“ Una grande signora del pianoforte, concentrata fino all’estremo, che soggioga con la sua arte dei silenzi, la profondità del tocco che mescola le note, la varietà dei colori, fino a raggiungere così da vicino la verità delle opere da Mozart a Ravel, dando l’impressione, come Richter nel concerto di Schumann, di reiventarle…” Le Scene, Parigi.
“.. Dopo il suo recital a Katowice, è difficile non essere affascinati dalla bellezza e dalla profonda maturità che questa giovane pianista russa ha rivelato. L’incantesimo si diffonde con meraviglia pensando alla non comune abilità dell’artista di passare da opere del XIX a quelle del XX secolo. Oltre 100 anni di pianismo presenti in una giovane donna d’oggi!” Silesia Presents Journal, Polonia